Come affrontare la malattia di un genitore

feb 11. 2020

"Proprio a lui doveva succedere" "Che disgrazia!", "Finché non tocca a te, sembra così lontana", "Non so come fare, mi sento perso"

Sono solo alcune delle frasi che spesso si utilizzano per descrivere la condizione di una persona malata; parole dette sospirando, con le lacrime agli occhi, cercando di esprimere lo stupore per l’inaspettata situazione di grave malessere. 

Come affrontare la malattia di una persona cara

Come assistere un genitore malato? Quali sono i doveri a cui non si può venir meno se oltre alla malattia ci si deve occupare anche di come aiutare un anziano depresso?

Ci sono malati o familiari che combattono con il sorriso, altri invece non affrontano la situazione, oppure si chiudono in se stessi lasciando tutti fuori. La vita si interpreta in tanti modi, ed è questo che fa la differenza molto spesso anche di fronte a malattie.

 Ecco alcuni spunti per gestire al meglio questa difficile situazione.

Cosa fare: 

  • Accettare la malattia rende consapevoli e calati nella realtà. Non necessariamente ogni malattia ha un triste epilogo ed accettarla è il primo passo per comprendere che anch’essa fa parte del percorso di vita di ognuno, in cui dare il massimo ed esprimere se stessi in condizioni differenti dal solito. 

  • Aver paura di soffrire e di far soffrire è un sentimento normale e giusto, imparare ad esprimere le emozioni, belle o brutte che siano, servirà ad essere più forti, a capirsi di più e a condividere con le persone care i momenti di difficoltà così da superarli insieme.

  • L’emotività gioca un ruolo importante e l’impotenza di fronte a una situazione difficile da affrontare spinge ad allontanarsi, a negare addirittura il problema vissuto dal malato, che invece ha bisogno di un appoggio morale per affrontare la situazione. 

  • Considerare realtà di supporto professionale come UGO per gestire le visite mediche, cicli di terapia o riabilitazione, ma anche per accompagnarti o affiancarti in attività di tutti i giorni, come piccole commissioni, una passeggiata, una visita a un amico. 

  • Imparare che delegare non è una colpa non significa sottrarsi a un dovere. Significa salvaguardare il proprio equilibrio e quello intorno a sé. Mantenere più serenità, riposarsi e spendere tempo di qualità con chi si ama, avendo affidato a un professionista altri momenti complessi e stressanti. UGO nasce anche per questo e gli operatori sono persone piacevoli sulle quali appoggiarsi e affidare i propri cari

Doveri dei figli verso i genitori malati

Al di là dei gesti materiali, delle cure mediche e del supporto pratico, il supporto psicologico è il vero “dovere” morale di un figlio che assiste un genitore malato.

Ma in verità non si tratta di un vero dovere o di un obbligo di assistenza, bensì dell’atteggiamento migliore per affrontare la malattia di un genitore, da entrambe le parti. 

Alcuni gesti che, nella loro semplicità, possono fare davvero la differenza:

  • Cercare insieme al genitore malato di continuare a mantenere una sorta di quotidianità, incontrare persone amiche o parenti o mantenere attività sia professionali che legate a passioni o tempo libero. Se si nutre la giornata, si nutre anche lo spirito e la malattia passa in secondo piano. Chi pratica buonumore, pensiero positivo, permette al corpo di essere più reattivo nell’affrontare anche fisicamente patologie gravi, non isolarsi o cadere in depressione   

  • Parlare di quello che sta succedendo, dialogare il più possibile, non solo della nuova condizione di salute ma della propria vita. Farsi aiutare da foto, libri, video, oggetti per ricostruire la storia della vita, i traguardi più importanti, i momenti belli e quelli brutti come occasioni per parlare di sé, riscoprirsi e capirsi da successi e sconfitte compiute nell’arco di una vita: nel lavoro, nella famiglia, negli interessi. 

  • Non trattare la persona da malata, ma aiutalo a sentirsi inserito in un contesto abituale, sereno e spontaneo come “prima della malattia”. Sdrammatizzare con delicatezza, condividere, anche le preoccupazioni, confidarsi con sincerità avvicina e non fa sentire soli e incompresi.

  • Ascoltare, molto più che parlare. Il malato che soffre spesso ha bisogno di sfogarsi ed esprimere la propria sofferenza, frustrazione. Non ci sono consigli o direttive da dare, non serve dire ''dovresti fare così'' o ''pensa a chi sta peggio''. La cosa più importante è ascoltare ed esprimere solidarietà, dispiacere e determinazione ad affrontare insieme le difficoltà

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