Giornata mondiale dell'Alzheimer: come affrontare la malattia

set 21. 2020

Il 21 Settembre si celebra la Giornata mondiale dell'Alzheimer

La Giornata mondiale dell'Alzheimer fu istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI). Nasce infatti, per creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia. Malati, familiari e associazioni Alzheimer di tutto il mondo si riuniscono durante questa giornata per capire come affrontare la malattia.

I malati di Alzheimer e di altre demenze sono oggi stimati 36 milioni nel mondo, un milione nel nostro Paese, numeri destinati ad aumentare nel giro di pochi anni. Di fronte a questa emergenza sanitaria famiglie, medici, ricercatori, associazioni Alzheimer e istituzioni sanitarie sono chiamati ad agire insieme per dare risposte concrete ai bisogni dei malati e dei loro familiari.

La storia dell'Alzheimer

La malattia venne descritta per la prima volta nel 1906 dal neuropatologo Alois Alzheimer che durante una Convenzione psichiatrica presentò il caso di una donna di 51 anni affetta da una sconosciuta forma di demenza. Ma fu soltanto nel 1910 che la malattia ebbe un nome. Emil Kraepelin, il più famoso psichiatra dell'epoca, pubblicò il suo trattato "Psichiatria", nel quale definiva una nuova forma di demenza, chiamandola appunto malattia di Alzheimer.

Prevenzione: si può fare qualcosa?

Diversi studi dimostrano come alcuni accorgimenti possano migliorare la salute cognitiva e cerebrale degli anziani. Attraverso relazioni sociali, attività fisica, studio, lettura, stile di vita corretto, è possibile ritardare la malattia fino a cinque anni.

Allenare la propria mente

Impegnarsi in attività cognitive di alto livello favorisce i meccanismi di plasticità cerebrale. Leggere un libro o un giornale, fare un cruciverba, giocare a carte o dama, visitare un museo o una mostra.

Mantenere la propria rete sociale

Prendere parte ad attività sociali e ricreative e impegnarsi giornalmente in rapporti con altre persone, migliora la qualità della vita ed è associato ad un minore rischio di demenza.

Fare regolarmente esercizio fisico

In particolare attività aerobica, come corsa, camminata veloce, bicicletta, ma anche ballo amatoriale.

Seguire una dieta equilibrata

La dieta mediterranea si è rilevata efficace nel ridurre il rischio di sviluppare una malattia di Alzheimer. Gli alimenti che è utile consumare giornalmente e in quantità sono frutta e verdura, pane, pasta e cereali, olio di oliva, cipolla, aglio e spezie per insaporire i piatti e ridurre le quantità di sale. Limitare carne rossa, salumi, insaccati e dolci.

Come affrontare la malattia di Alzheimer: consigli per i parenti e i caregiver

Per sua natura, la demenza crea dei bisogni non solo sanitari e impone un ruolo chiave alla famiglia del malato nell’assistenza quotidiana. Per questo motivo, la famiglia non può essere lasciata sola nella gestione dei numerosi problemi della vita di ogni giorno, come l’aggressività dell’anzianoecco perché chiedere aiuto ad una realtà come UGO, può alleggerire il carico del caregiver o familiare.

Alcuni consigli per la famiglia:

  • Informarsi, capire quali saranno le fasi della malattia e quali risorse possono essere messe in campo.

  • Non diventare escludenti, non parlare in presenza della persona malata come se non ci fosse.

  • Consentire di scegliere, anche pazientando su un allungamento dei tempi, perché anche le piccole cose quotidiane rappresentano un esercizio cognitivo e di autonomia.

  • Combattere l’isolamento e la solitudine del malato: evitare di lasciare gli

    anziani soli, sollecitare gli incontri con amici, favorire eventi di socialità, continuare a frequentare i luoghi che la persona malata ha sempre visitato.

  • Sin dall’inizio è importante pensare a costruire una rete che possa sostenere la lenta perdita di autonomia del malato: il rischio di saturazione di chi se ne prende cura è alto, pertanto è bene fin da subito avere un piano di supporto e accompagnamento UGO

  • Non dimenticarsi di sorridere. Conservare i bei momenti fa bene: gli occhi del malato che brillano, le buone giornata, le visite degli amici, gli abbracci.

Scopri tante info pratiche sul nostro servizio di affiancamento!

Visita il nostro sito e scopri tutti i servizi disponibili. Puoi richiedere info e preventivi senza impegno per capire come UGO può essere il supporto giusto per te!